Grembiuli cucina bambini: come eliminare le macchie di grasso

Grembiuli cucina bambini: come eliminare le macchie di grasso

babychefIn questo articolo, ti suggeriamo alcuni metodi naturali per eliminare le fastidiose macchie di grasso dai grembiuli cucina bambini.

È bello vedere i nostri piccoli che si districano tra mestoli e pentole mentre indossano i loro grembiuli cucina bambini, soprattutto quando riescono a realizzare piatti belli e gustosi. Peccato che in cucina sia praticamente impossibile non sporcarsi, soprattutto se si ha a che fare con sughi palpitanti e fritture sfrigolanti. Ammettiamolo: le macchie di grasso sono tra le più noiose da eliminare e, spesso, non è possibile lavare i grembiuli in lavatrice a 60°, soprattutto se sono colorati. Dobbiamo, quindi, ricorrere a dei metodi alternativi che salvaguardino la qualità dei tessuti dei grembiuli cucina bambini, pur riportandoli al loro antico splendore.

Grazie ai rimedi della nonna, anche la macchia di olio più ostinata dovrà arrendersi alla tua determinazione e abbandonare il grembiule del tuo piccolo cuoco. Ecco alcuni piccoli trucchi che ti aiuteranno a combattere anche il grasso più difficile, senza costringerti a ricorrere a detersivi aggressivi o a esose spese in lavanderia!

• Detersivo per piatti

Il detersivo per piatti, pur essendo un detergente chimico, è comunque molto delicato. Basta metterne un piccolo quantitativo sulla macchia e strofinare con uno spazzolino da denti, dopodiché risciacquare il tutto con un po’ di acqua e di aceto, uno smacchiatore naturale.

• Alcool

L’alcool è probabilmente il metodo più aggressivo, ma è anche il più efficace. Trattandosi di un liquido corrosivo, è meglio non abusarne. Applicane solo poche gocce sulla macchia, lascia agire per qualche minuto e risciacqua con abbondante acqua tiepida. Vedrai che grazie a questo metodo, presto ti dimenticherai della macchia!

• Borotalco: sicuramente si tratta del rimedio meno aggressivo, ma è efficace solo se la macchia non è ancora del tutto asciutta. Cospargi del borotalco sulla macchia; appena si formerà della schiuma, allora potrai procedere con la sua rimozione strofinando con uno spazzolino. Il tessuto del grembiule cucina bambini resterà morbido come appena confezionato!

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Camici medici: perché i dottori indossano i camici bianchi?

Camici medici: perché i dottori indossano i camici bianchi?

camici mediciQuando pensiamo ad un ospedale o a un ambulatorio, la prima cosa che ci viene in mente è il bianco dei camici medici che gironzolano tra i corridoi. Può sembrare incredibile, ma un tempo i camici medici non erano bianchi, ma neri risultando, forse, un po’ tetri. Quando però si scoprì che i batteri potevano infettare non solo la pelle, ma anche i tessuti, si è reso necessario iniziare a lavare i tessuti ad alte temperature, procedimento sconsigliato per i capi scuri.

Ecco perché si è iniziato ad optare per i camici medici bianchi.

Quali sono i vantaggi?

• Il bianco può essere aggredito sia da detergenti che da lavaggi ad alte temperature, senza rischiare di rovinarsi; esso, infatti, anche a 90°, non si rovina e non lascia fastidiosi aloni sul tessuto. Inoltre, il bianco non teme candeggina, né altri tipi di smacchiatori chimici, anzi, ne giova! Insomma, scegliere un camice medico bianco significa avere una divisa professionale sempre pulita e igienizzata.

• Il bianco è poco costoso, e di conseguenza, anche i camici medico. Ottenere il bianco è davvero semplice e non richiede grandi spese in termini di manutenzione, pur garantendo la massima qualità dei tessuti e dei materiali. Insomma, un risparmio intelligente che non va a intaccare la protezione del personale medico.

• Il bianco fa risaltare lo sporco, aspetto fondamentale per chi lavora a contatto con germi e batteri: è possibile correre subito ai ripari, cambiando il camice. Inoltre, visualizzando la macchia di sporco, è possibile combatterla in maniera specifica, lavorando su di essa con scrupolo e attenzione. In questo modo, i germi non stazioneranno sulla nostra divisa per giorni e giorni, senza accorgercene!

Consulta il nostro catalogo sanitario-farmaceutico e visita la sezione dedicata ai camici medici.

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Il sale nell’acqua della pasta, quanto e quando?

Il sale nell’acqua della pasta, quanto e quando?

La cucina è piena di miti e leggende dietro ogni preparazione ma oggi vogliamo concentrarci su un grande classico: il sale nella pasta. Per molti, aggiungere il sale potrebbe sembrare una banalità ma gli chef sono molto attenti a questo aspetto. Perché sbagliarne la quantità renderebbe un fantastico piatto completamente immangiabile, sia perché troppo salato o al contrario insipido.
Cosa fare quindi? Molte sono le scuole di pensiero ma oggi vogliamo fare un po’ di chiarezza.
Andiamo alla scoperta di questi importanti dettagli.

QUAL È LA QUANTITÀ GIUSTA?
La cottura della pasta è un’operazione estremamente semplice. Tutto quello che serve è l’abilità nell’utilizzo e nella misurazione di tre fattori fondamentali: sale, acqua e durata della cottura.
Chef e produttori di pasta consigliano 1 litro di acqua con 10 gr di sale ogni 100 gr di pasta secca anche se la giusta sapidità dipende da molti fattori: il tipo di sale usato, il tipo di pasta, quanto sarà saporito il condimento ed ovviamente la sensibilità delle papille gustative di chi andrà ad assaggiare il piatto! La domanda nasce quindi spontanea: come comportarsi? Forse alla fine non esiste una regola d’oro e come già ci suggerivano i Latini, la pasta perfetta va cotta semplicemente cum grano salis.

QUANDO METTERE IL SALE
Bene, dopo tanta incertezza, qui le regole si fanno certe. Per quanto riguarda la fase di salatura, la regola base dice di non aggiungere sale appena buttata la pasta. Perché? L’aggiunta della pasta (ossia di un corpo freddo) all’acqua bollente causa un abbassamento della temperatura con conseguente e frequente cessazione dell’ebollizione. Cosa fare quindi? Il momento migliore per salare l’acqua è prima di buttare la pasta, quando l’acqua comincia a bollire.

UN MITO DA SFATARE
Certo, abbiamo finora visto quanto e quando, ma salare l’acqua è un processo avvolto per un certo verso anche da un alone di mistero. Molto spesso si vede infatti l’acqua bollire in maniera più “esuberante” rispetto al solito, dando l’impressione che la temperatura aumenti ma… non è proprio così! In realtà le bolle si formano come reazione ai cristalli di sale senza però che la temperatura si alzi. Anzi, diminuisce!

 

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